Una delle prime dinamiche che si instaura nella mente del lettore di un romanzo è quella di visualizzare i luoghi descritti dall’autore del libro che sta leggendo.
Spesso infatti i siti e le località oggetto della
narrazione sono sconosciuti alla maggior parte dei lettori. Talvolta poi questi
luoghi sono descritti in maniera parziale o sommaria dallo scrittore.
Un buon autore infatti sa quando è meglio evitare di
rallentare il ritmo della narrazione con descrizioni troppo dettagliate dello
spazio dove si sta svolgendo la scena.
Ma soprattutto un buon autore ha consapevolezza del
fatto che il cervello del suo amato lettore tenderà naturalmente a compensare
le informazioni mancanti creando nella propria mente le immagini necessarie.
Persino un lettore consapevole ha coscienza del fatto che la propria mente ama inventare di sana pianta, sulla base
dell’esperienza sensoriale ed esistenziale pregressa, le immagini del posto
dove avviene la scena.
Per non parlare dei personaggi. Dare un volto e un
corpo definito ai personaggi di un libro, è una delle attività cerebrali più
divertenti e stimolanti.
Ciò premesso, dal momento che nel genere di
scrittura che ho prescelto per il mio primo libro intitolato “Oltre i confini”, cioè il romanzo contemporaneo, mi sono servito di luoghi reali, che anzi
ho cercato di descrivere con la maggiore fedeltà possibile, mi piacerebbe
condividere con voi alcune immagini, che nella vita reale mi sono servite per contestualizzare la storia.
Questo permetterà ai curiosi di poter inserire in Google Street View qualsiasi indirizzo o
località citata nel romanzo e poterla “vedere” con gli occhi, oltre che con l’immaginazione.
Senza voler nulla togliere alla fervida
immaginazione del lettore, sulla quale sono anzi felice di appoggiarmi. Nei
miei testi infatti tendo a evitare il ricorso a descrizioni maniacali tipiche di maestri del calibro
di Stephen King, prediligendo il ritmo dinamico e sostenuto della narrazione
ove possibile.
Certo anche io qua e là mi sono concesso la
descrizione di qualche locale pubblico e di un paio di vedute panoramiche. Ma
se un personaggio si affaccia un momento a riflettere davanti alla balconata
del “Pincio” di Villa Borghese a Roma, come privare il lettore del piacere di
condividerne la visione impressionante “delle
case, le tegole e i coppi dei tetti in tonalità rossa. Le cupole delle tante
chiese barocche. Un panorama che
riempiva gli occhi di bellezza e li preparava a una visione maestosa, in secondo
piano, quella della cupola della Basilica di S. Pietro”.
Con la speranza di soddisfare la curiosità di
qualcuno, e affinché possiate godere anche voi della bellezza dei luoghi che ho
visitato nei mesi precedenti alla stesura del romanzo, qui di seguito troverete
una serie di immagini dei luoghi oggetto della narrazione.
Ci sono posti, edifici, panorami, per i quali una
foto vale più di tante parole.
In questo post qualche foto dei luoghi di San
Francisco.
L’ingresso del 1000 di Chestnut Street, San
Francisco, dove vive Matteo.
Gli interni di uno degli appartamenti in affitto nella torre dov’è ambientato l’inizio del romanzo. Lusso da 4000 U$D/mese.
La realtà è che nessuna impresa al mondo pagherebbe niente di simile ad un
giovane manager espatriato.
Il celeberrimo panino alla porchetta di Roti Roli, l’irrinunciabile food truck
che staziona fuori al
Ferry Building Marketplace di San Francisco, e del quale
Benedetto è ghiotto…
875 Camino del Mar, la bellissima villa dove
Benedetto vive con Ellin.
Entrata alla sala della Steackhouse Osso, un momento-chiave nella narrazione.
L’accoglienza nella sala principale dell’Osso.
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